Quello che segue è il rapporto finale dell’inchiesta del Comitato di Controllo sui Servizi del Senato statunitense sull’Intelligence americana prima dell’intervento in Iraq.
A seguito del mancato ritrovamento delle armi di distruzione di massa in Iraq il Comitato di Controllo del Senato, nel giugno 2003, ha dato il via ad una "review" per valutare il comportamento e l’affidabilità dell’Intelligence USA in relazione alla situazione iraqena.
L’inchiesta ha prodotto due rapporti.
Il primo è stato pubblicato nel luglio del 2004. Quello che segue è il secondo ed ultimo.
No, guarda, su questo devi fare un commento apposito. Non si scappa.
Non ti darò tregua ! GIURO !!!!
:))))
F.
E’ vero.

Urge il tuo parere ed urgono le tue delucidazioni
Roberto
concordo.
Soprattutto laddove si parla di un “foreign government”.
cui prodest scelus, is fecit.
Saluti
Michele
su http://www.noisefromamerika.org, un’interessante analisi su chi vincerà gli Europei di calcio.
Secondo me, non ci ha preso nessuno.
Saluti,
Michele
P.S. lo so che alcuni miei post non c’entrano nulla con l’intelligence. Ma la mia natura di creativo fa sì che io cerchi sempre di mantenere ampi gli orizzonti, al fine di ragionare meglio quando necessario, e vedere oltre…sempre lontano dal pensiero comune…
Michele grazie per la segnalazione.
Silendo sbrigati che dobbiamo scambiarci le opinioni.
Davide
Silendo deve completare una cosa ma ha promesso che domani sarà qui. Di nuovo tra di noi.
En.
Silendo ci deve dare una sua opinione sulla intervista de La Stampa al prof. Pollari.
Sarà la futura Autorità Delegata?
Saluti
Michele
Ma non mi dire….
V.
Ragazzi, perdonatemi. Giuro che termino le ultime cose e poi mi metto in pari :))
Michele, ho letto l’articolo adesso (http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna¤tArticle=ICQC6).
Sinceramente non mi sembra che ci sia, allo stato attuale, un’ipotesi del genere e cioè che Pollari possa essere nominato Autorità delegata. Per giunta al posto di Letta…
silendo, abbandona la tua veste di blogger e torna nel mondo della strategia.
Soprattutto, se puoi/vuoi segui il processo che inizia il 16.
Saluti,
Michele
P.S. Interessante l’Opinione di oggi….
ma dov’è finito Giano?
Non lo leggo da un pò.
Michele
A parte gli scherzi e la stima che ho per il pregiato Silendo, dal contenuto dell’intervista e dalla storia degli ultimi anni ritengo che il prof. Pollari abbia cartucce da sparare.
Alla luce della prospettata legge sulle intercettazioni, leggo che taluni processi subirebbero delle interruzioni improvvise.
Dunque, qualora si ipotizzasse un suo impiego istituzionale (per pareggiare quello di altri inquisiti), essendo un Consigliere di Stato potrebbe puntare solo ad un sottosegretariato.
E poiché nell’intervista fa riferimento ad un figura che ancora non esiste, ho pensato all’Autorità Delegata.
E’ chiaro che la cosa avrebbe i suoi tempi (Pasqua 2009?). Ma sono scenari da fare.
Saluti,
Michele
Michele, la questione è proprio lì.
Pollari parla di una figura che non esiste e che, quando è stata anche velatamente prospettata, ha incontrato un fuoco di sbarramento insuperabile da parte di alcune burocrazie.
Io la vedo come Silendo. mi sembrerebbe veramente incredibile che Berlusconi sostituisca il “suo” Letta con Pollari assegnandogli per giunta un incarico così delicato e importante. A te sembra possibile ? Non credo.
Cosa resta ? La figura di “Consigliere per la sicurezza nazionale” ? Ma per ora non esiste e siamo in Italia. Un Paese nel quale per fare cose ovvie e semplicissime ci si impiega 20 anni, figurarsi l’istituzione di un consigliere per la sicurezza nazionale.
No, io credo che il senso di quell’intervista fosse un altro.
Federico
Michele, ma io sono d’accordissimo con te quando affermi che Pollari ha ancora cartucce da sparare. Su questo non ci piove.

Non mi trovi d’accordo se ipotizzi una sua “ascesa” al trono di Letta.
Ciò non toglie che possa sbagliarmi
più che un’ascesa, sarebbe una “delega” alla soluzione di “rotture di scatole”, molte delle quali, peraltro, risalenti proprio alla gestione Letta-Pollari.
Non vedo, infatti, quella poltrona così particolarmente ambita, anche dallo stesso Letta.
E se fosse vero che le modifiche alla legge 124 sono allo studio fuori da Palazzo Chigi, ciò confermerebbe la mia ipotesi.
In questa legislatura, quella poltrona scotta.
Comunque, il tempo ci dirà.
Saluti,
Michele
salve,
eccomi Michele, mi sono assentato per il week end ma sono sempre stato nei paraggi di un pc…
cmq concordo con il Brigadista 😉 e con silendo: pollari potrebbe avere ancora da fare/dire qualcosa, ma non credo che dopo aver modificato la norma per permmettere a letta di prendere l’aut deleg, lo stesso letta la lasci in favore di pollari…
certo… poi chissà… tutto è possibile, però a sto punto non resta che aspettare tempo e vedere gli eventuali sviluppi.
intanto vediamo che accade dal 15…. il resto poi si vede
saluti
Giano
Per Michele: ti riferisci all’articolo di Davide Giacalone ?
Anche questo è molto interessante. Indica tante cose…
http://www.repubblica.it/2008/06/sezioni/cronaca/sicurezza-politica-8/sicurezza-politica-8/sicurezza-politica-8.html
buongiorno a tutti.
un bentornato a Giano.
Per ilraffa, si, intendevo quello di giacalone. ed interessante è anche l’articolo che mi consigli (che va letto insieme all’articolo de La Stampa).
Stamattina siamo tutti ospiti di Nomisma. Quest’anno inviti ristretti…c’è molto interesse, pur rappresentando la parte ostile…un inciucio intellettuale…
Saluti,
Michele
salve e grazie MIC,
buon divertimento allora oggi…
e poi, nei limiti del possibile, facci sapere 😉
a presto
Giano
Osservazioni a caldo sul post-nomos&khaos.
giudizio finale: ambiente (relatori e ospiti) moscio, ma pubblicazione qualitativamente superiore a quella del 2006. Grandi delusioni da de rita e dalla belloni (donna piacente, ma intellettualmente vuota).
La pubblicazione va bene per un mercato intellettualmente opaco come quello italiano. ma la scelta di prediligere la lingua inglese per l’anno prossimo secondo me rischia di rendere l’attività di Nomisma autoreferenziale.
In particolare, il quanto e il come, riportato in Nomos&Khaos, NON è adatto ad una audience internazionale.
La pubblicazione è poco pragmatica e all’estero si addormentano (oltre a non capirti). Ad esempio, l’introduzione di Parsi è veramente pallosa e ripetitiva. E’ un’analisi dei fenomeni dei fenomeni. Che differenza c’è tra un fenomeno e un global issue?
Cmq, la scelta di spostarsi sul mercato estero è da comprendere, in una legislatura come questa. Ma l’impostazione del volume è da cambiare.
Saluti,
Michele
P.S. ma chi non sa il tedesco come fa a capire il nostro prof.politi?
sullo spettacolo dei presenti, ci avrei visto bene un dago…un khaos-cafonal..
Michele
:)) Michele, dov’eri seduto ? :))
Concordo in toto.
Proprio di questo si discuteva con un carissimo amico durante la presentazione di Politi. La pubblicazione è interessante ma molto “italiana”. Un po’ fumosa. Più che un rapporto strategico per un decisore sembra un esercizio di accademia nostrana.
Ripeto, il mio giudizio è positivo ma si dovrebbe renderla più pragmatica.
Riguardo alla Belloni…. direi che anche la Pinotti non scherza :))
…. riporto, riguardo al pubblico, quanto mi ha detto il caro amico di cui sopra: “Sembra di essere ad una riunione tra vecchi amici”.
Questa affermazione, per giunta fatta proprio da una persona che lavora nel settore, mi ha fatto riflettere su quanto auto-referenziale rischi di diventare il settore degli studi strategici in Italia se al più presto non si apre a nuovi soggetti.
concordo su tutto.
Michele
Eh sì. Senza dubbio ci vuole gente nuova
Se fai mente locale e pensi che nella prima fila c’era il fior fiore del pensiero strategico italiano…. :)))))
F.
Insomma, mancavano solo Giano, Zabetta e Felsina oggi
Davide
Ci vorrebbe una selezione basata sulla qualità. Basterebbe questo.
Noto che più passa il tempo più le nuove leve sono solo “collaboratori di”.
Enrico
Davide: mancavo anch’io…
Enrico: è il buon vecchio merito. In Italia una merce rarissima, no ?
Silendo, ancora aspettiamo il tuo commento su questo documento USA. Hai finito quello che dovevi finire ? Sei di nuovo dei nostri ?
😀
Beh, Federico, in prima fila c’erano anche un paio di persone di tutto rispetto. Una in particolare la considero un “mostro sacro”… facciamo anche due dai…
Però è vero che l’ambiente non è dei migliori e questo è grave se consideri il ruolo che dovrebbe avere il pensiero strategico per un Paese come il nostro.
Raffaele, sì sto finendo proprio adesso e poi sono tutto…. vostro :))
…. dell’ Ambasciatore Umberto Vattani ad esempio ?!
Davide ci sarei venuta volentieri alla conferenza ma oggi in ufficio è stata una giornata campale (tanto per cambiare) e non mi è stato possibile anticipare di un giorno la mia trasferta romana…
Anonimo, se stai chiedendo a me, ti rispondo che stavo pensando a rappresentanti del mondo accademico e non delle istituzioni
Che Vattani sia un “mostro sacro” nel suo settore è un dato di fatto, credo, incontrovertibile.
Ragazzi ma il rapporto vi ha soddisfatto ? Non ho capito.
Vittorio
il riferimento a VATTANI si riferiva al commento #28 delle 16:53.
A volte la mancata sequenza fa fare brutti scherzi.
Scusa Silendo
Ciao Vittorione !
Il rapporto non l’ho letto. L’ho avuto in mano solo stamattina. Ho letto la “sintesi decisionale” e poco altro.
Io lo considero un buon prodotto. Però sottoscrivo quello che riportano Michele e Silendo. E’ poco pragmatico e sa molto di accademia italiana. Questo non toglie che sia una cosa interessante.
Questo è il mio parere.
F.
Anonimo, il commento numero 28 era il mio. No, non mi riferivo a Vattani che tra l’altro non conosco professionalmente.
La mia era una valutazione generale, e negativa, sul settore della ricerca strategica in Italia.
Enrico
Spero che me ne abbia preso una copia… ;D
Vittorio
eh ? cosa ? io ? come ? :)))
Tranquillo, ha provveduto “er magggico” :)))
F.
Vittorio, a me “Nomos & Kaos” piace. Forse mi sono spiegato male prima.
Non c’è dubbio che sia un lavoro valido ed interessante. Tant’è che sono quattro anni che non lo perdo.
Le mie erano critiche “propositive”.
Nutro comunque una curiosità. Vorrei sapere in cosa consiste l’attività dell’Osservatorio. Come è organizzato, insomma.
Sono totalmente ignorante su questo punto e noto che il rapporto, ogni anno, è un prodotto collettaneo. Una raccolta di vari saggi di vari autori.
Ecco, sarebbe interessante capire se alla base di questo rapporto vi è una struttura di ricercatori effettivamente funzionante come gruppo di ricerca e analisi oppure se ogni anno vengono messi insieme in modo estemporaneo alcuni esperti ai quali si dà mandato di scrivere su un dato argomento.
qualcuno nella blogosfera mi fornisce riscontro (positivo o negativo) al gossip (secondo cui per i vice bisognerà aspettare dopo l’estate) che sta circolando nelle anticamere delle segrete stanze?
saluti,
michele
Sì, si dice in giro e si dice sia legato alla definizione, mediante regolamenti, delle competenze.
Non so quanto sia vero.
R.
Roberto !!! Ti tieni per te siffatte informazioni ???? :))
ti ringrazio molto, roberto.
quindi, se lo si lega ai regolamenti, andiamo ben oltre natale….
michele
Prego Michele.

Però non credo si arrivi addirittura a Natale.
Si dice in giro che tra settembre e ottobre tirerà aria di novità
Silendo, non ci siamo visti in questi giorni 😉
R.
Già…
A.
settembre ed ottobre, molto interessante e realizzabile.
caro roberto, già che ci siamo condividiamo un’altro gossip: mi dicono che i regolamenti li stiano predispondendo fuori da palazzo chigi, e li stia curando un avvocato molto vicino a qualcuno che di riforme dei servizi se ne intende.
la domanda è:ti risulta che sarà un’estate calda?
michele
Li sta scrivendo un amico di Silendo ? :))))
F.
Dobbiamo intenderci su cosa si potrebbe preannunciare calda
Comunque io so di sì: su alcune cose si preannuncia calda.
R.
:)) Federico non fare il pirla :))
si può iniziare, allora, a costruire scenari futuri più approfonditi sommando quanto è accaduto (a proposito del rapporto Direttori/Vice nella gestione Letta precedente con quanto si può prospettare dal contenuto del decreto di delega recente.
roberto, sei ben informato. grazie per aver voluto condividere.
a buon rendere.
michele
roberto, il post di silendo (che non avevo visto) mi lascia un dubbio.
mi rispondevi sul serio o scherzavi?
michele
ERRATA CORRIGE
era riferito a federico.
pardon.
michele
P.S. ma quanti siete!!!!
Michele, i brigadisti sono diversi 😉

Si firmano proprio per questo, per evitare errori e fraintendimenti
Michele, prendi quello che dico con le pinze. E’ un misto di mie valutazioni e “sentito dire”
R.
L’avvocato di Cossiga !?!?!?!?!? :O
Raffaele, scenarizziamo 😉
Mettiamo che a scriverli sia l’avvocato di Cossiga…
Secondo me la prima cosa che salta è il C.I. all’AISI…
roberto, non ti preoccupare. so come vanno interpretate queste notizie.
ti sono grato comunque.
Michele
P.S. ragazzi, ma che c’entra l’emerito? io parlo di cose serie, di leggi future, non di pure elucubrazioni politiane. la generazione dell’emerito è finita. oggi figure diverse (politiche) “gestiscono” (in misura giusta o sbagliata non sta a me dirlo) il mondo dell’intelligence e, per esempio, nessuna di queste era tra gli invitati di nomisma.
vi ho indotto io in errore.
quando ho detto “di riforme se ne intende”, non intendevo in senso culturale, intellettuale ma “di esperienza politica pregressa”.
cmq, anche questa è solo una voce. dunque, come insegna il maestro silendo, va riscontrata almeno “altre due volte”.
saluti,
michele
Sì Michele. Mi hai indotto a pensare a Cossiga quando hai parlato di qualcuno che di riforme se ne intende
In ogni caso, a Roma molti professionisti di grido sono avvocati di più politici 😉
hai ragione. ma, se la voce è vera, questo è recidivo ed si è già insediato nella p.a..
cmq, a mio parere, occorre concentrarsi su quali potrebbero essere i contenuti di una riforma. per esempio, avete parlato del cs dell’aisi. secondo me, è già morto. d’altronde, è un’attività difficilmente trasferibile e in questo ha ragione l’ammiraglio.
michele
“ha ragione” rispetto a quanto ha affermato nel dibattito parlamentare.
michele
Michele, non sono d’accordo.


O forse dobbiamo capirci meglio
Io penso che il CS interno (perchè di quello parliamo in base alla 124) sia trasferibile all’AISI. Non vedo perchè tecnicamente il Servizio interno non possa gestire bene un settore del contro-spionaggio.
Tutto sta, chiaramente, nel vedere come questo trasferimento viene realizzato (dico l’ovvio, lo so).
Tra l’altro, si sa bene qual è, storicamente, il ruolo del personale dell’Arma nelle attività di contro-spionaggio italiano…
Viceversa penso che un Servizio interno che non abbia il controspionaggio abbia poche “ragioni di esistere”.
Chiaramente resto aperto a qualunque critica alle mie argomentazioni.
Riguardo infine al fatto che sia già morto… lo sento dire da varie persone… però nessuna mi sa spiegare come, tecnicamente, sia possibile aggirare la disposizione di legge. A meno che, ovviamente, non la si voglia emendare… il che ovviamente cambia le cose
Michele ma così mi costringi a fare una vera e propria attività di intelligence per scoprire il nome del tizio :DD
Insomma, mancavano solo Giano, Zabetta e Felsina oggi
Davide
troppo buono davide! :))
eheheh
Giano
silendo, capisco le basi del tuo disaccordo. il problema è che siamo su due piani differenti.
il tuo ragionamento è teorico, ed è giusto: il CS interno dovrebbe essere gestito dal servizio interno, in collaborazione con il servizio esterno (per quanto, provenendo da fuori, potrebbe essere più noto a chi lavora all’estero).
Non ci sono difficoltà tecniche.
Il mio punto di vista (come di buona parte di coloro che “lo vedono già morto”) è politico.
è praticamente impossibile, in un contesto come quello attuale, di infiniti interlocutori (ciascuno con un interesse legittimo da difendere), realizzare una devoluzione di competenze (e, non solo, ma anche di conoscenza, personale, archivi, strutture di lavoro), in questo settore.
la storia ci dice a cosa è servito il sisde in questi 30 anni di 801. mazzette, fondi deviati, miseri personaggi, zarine, nipoti e amanti. non che il sismi non abbia avuto i suoi scandali, ma sono stati “scandali istituzionali” (e ti prego di capirmi).
prima di vedere trasferite competenze sul cs o sul sigint, ci vorrebbero altri 30 anni di 124 (che peraltro è bipartisan, e dunque non piace a nessuno).
non c’è alcuna critica al tuo ragionamento. il problema è che è un ineccepibile ragionamento da studioso ed il compromesso, su cui la realtà dei fatti si basa, distorce gli equilibri.
è ovvio che per farlo emendo la legge. ma già il decreto di delega spinge a pensare in questo senso.
saluti,
michele
tengo a precisare che IO mancavo all’evento non per i miei numerosi e importanti impegni internazionali (ahahahah) ma perché con l’ambiente oggetto di questo blog non ci azzecco nulla… sono un semplice studioso e non ho alcuna referenza o accesso presso tali mondi…
d’altra parte è anche triste (ma noto, e consolidato) il fatto che in Italia non si danno chances di ingresso in molti settori se non si ha il placet/lascia passare/spinta/calcio in culo/simpatia/ecc di chi già se ne occupa…
c’hamma ffa?!
sono cmq scettico, per collegarmi al post qui sopra, di una modifica così radicale della legge 124, visto il delicato equilibrio (che come detto ha scontentato tutti) con cui è stata approvata la legge.
saluti
giano
Dunque, chiarisco che la mia era una risposta “tecnica” perchè pensavo che, quando hai scritto “d’altronde, è un’attività difficilmente trasferibile”, ti riferissi a problemi di natura tecnica e non politica.

Però andiamo un attimo nel politico come giustamente fai tu.
Il tuo ragionamento io lo sottoscrivo. Però bisognerebbe capire che il ruolo del vertice politico non è sempre e solo quello di mediare tra le diverse istanze burocratiche, cercando di non scontentare nessuno.
Se la politica non si assume il compito di governare (e quindi se non è in grado di imporsi), per lo meno su cose di importanza basilare, allora è meglio andare tutti a casa
E’ verissimo che il SISDe, nel corso degli anni, ha avuto – eufemisticamente parlando – qualche problema ma ci siamo chiesti il perchè ?
Forse perchè a via Lanza c’è un virus ? O perchè il personale di provenienza Interni è geneticamente meno affidabile di quello di provenienza Difesa ?
Io direi di no. A mio avviso la risposta corretta è d ricercarsi nel “comportamento burocratico”. E’ nella natura delle cose che se una burocrazia è priva di una vera missione tende (più o meno) lentamente a degenere, a diventare un carrozzone o peggio.
Voglio dire, Michele, che se l’ostacolo al trasferimento di competenze così importanti al SISDe è il fatto che il SISDe stesso non brilla per efficienza… beh allora direi che siamo entrati in un circolo vizioso.
Mi domando a questo punto, e non da studioso, a cosa serve un Servizio interno quando in Italia abbiamo Polizia e Carabinieri con potenti ed efficienti apparati di intelligence al loro interno che praticamente non lasciano spazio al Servizio in questione.
Non so se riesco a spiegarmi ?
Ora, e arrivo al punto, sappiamo tutti che la questione del CS è una questione di scontri di potere tra burocrazie. Non è, insomma, una questione prettamente “politica”.
E’ ovvio che il SISMi non voglia perdere una piattaforma così importante per la propria struttura, per il proprio potere. E’ naturale.
Senza entrare in ragionamenti delicati basta solo pensare che il 20% del personale, 450 persone,(dati ufficiali della I Commissione Affari Costituzionali della Camera) è impiegato dal SISMi in attività presumibilmente connesse al CS. E’ ovvio quindi che il SISMi tenda a non perdere personale, fondi e competenze soprattutto, ribadisco, in una materia così importante.
Però, e qui giungo alla conclusione, è una questione “burocratica” più che politica. E sicuramente non ci sono impedimenti tecnici.
Anzi, la mia umilissima opinione è che se si vuole davvero rendere il SISDe uno strumento in linea con gli altri Servizi di sicurezza occidentali ciò non può non passare proprio con l’assegnazione del Contro-spionaggio interno.
Se è vero quanto sostengo, e può essere benissimo che mi sbagli, il Governo dovrebbe rendersene conto e pianificare di conseguenza.
Chiedo venia. Volevo scrivere “è impiegato dal SISMi IN ITALIA in attività presumibilmente…”
silendo…
…se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo! 😉
Giano
ahahaha giano su questo non ci piove ;))
F.
“il ruolo del vertice politico non è sempre e solo quello di mediare tra le diverse istanze burocratiche, cercando di non scontentare nessuno”.
quando avremo un uomo forte, integro, solo, al governo, sarà così. sul modello del Putin I (ora si è sputtanato anche lui).
“O perchè il personale di provenienza Interni è geneticamente meno affidabile di quello di provenienza Difesa”
non è meno affidabile, è più…ludico!
“a cosa serve un Servizio interno quando in Italia abbiamo Polizia e Carabinieri con potenti ed efficienti apparati di intelligence al loro interno che praticamente non lasciano spazio al Servizio in questione.”
EVVIVA! Ti ho convinto dell’inutilità dei servizi.
“se si vuole davvero rendere il SISDe uno strumento in linea con gli altri Servizi di sicurezza occidentali”
se mi dici chi lo vuole, mi arricchisci. con tutto il rispetto per il nuovo direttore, al quale auguro di riuscire nella sua impresa.
A parte gli scherzi, saresti un ottimo consigliere per la sicurezza… per un paese straniero.
saluti,
Michele
“se mi dici chi lo vuole, mi arricchisci.”

Eh, vedo che cogli il punto Michele
“A parte gli scherzi, saresti un ottimo consigliere per la sicurezza… per un paese straniero.”
Magari ti ascolta. Noi sono anni che gli diciamo di emigrare e di accettare le offerte dall’estero.Ma non c’è verso…
Roberto
:)) ma vi siete messi d’accordo con Michele ???
L’avete “comprato” ??? :))
Michele ovviamente scherzo.
Sì, gli abbiamo offerto una cena con una velina !!! :)))))))
F.
In effetti Silendo ha davvero studiato da consigliere per la sicurezza nazionale.
A.
…è che ti stimiamo tutti, e sinceramente ci dispiace che una professionalità come te non potrà mai veder concretizzati questi bei pensieri in un Paese come il nostro.
ascolta i consigli dei tuoi amici.
in italia siamo mercanti, da sempre. oggi anche di “poltrone”. e questo verrà sempre prima dell’efficienza.
michele
Michele, ti ringrazio per la stima. Dico sul serio
Hai ragione. Capisco quello che dici e concordo. L’ambiente italiano è quello che è… ma io sono calabrese… ho la testa dura 😀
Andrea, guarda che l’ultimo che ha sfiorato il titolo non si trova in buone acque ;))
Comunque, mi hai fatto venire in mente che si può istituire un nuovo Master: “Master in studi per Consigliere per la Sicurezza Nazionale” :))
io, dal canto mio, sto seriamente pensando di fare l’idraulico…. certo, devo imparare il mestiere… ma per lo meno poi ci campo!!!
saluti
Giano
Buongiorno a tutti.
Credo che sia normale che il sistema abbia una certa isteresi.
D’altra parte, passare “ex abrupto” da una secolare competenza per materia a quella per territorio, non credo che sia un’impresa facile.
Speriamo solo che l’interregno non sia di troppo nocumento.
non è meno affidabile, è più…ludico!
Michele vedo che conosci bene certi ambienti :DD
In effetti Silendo ha davvero studiato da consigliere per la sicurezza nazionale
Di sicuro ha una capacità analitica unica ed una dote rara: quella di individuare potenzialità, selezionarle e circondarsi di persone capaci.
“individuare potenzialità, selezionarle e circondarsi di persone capaci”
Ecco, questa è l’unica cosa vera di tutto questo discorso :))
Ho la FORTUNA di conoscere sempre persone valide.
Soprattutto in fatto di amici …. 😉