Più precisamente quella di Carlo Jean e quella di Marta Dassù e Maurizio Massari (che hanno diretto i lavori del Gruppo di Riflessione Strategica).
Più precisamente quella di Carlo Jean e quella di Marta Dassù e Maurizio Massari (che hanno diretto i lavori del Gruppo di Riflessione Strategica).
Se la suonano e se la cantano!
Non c’è stata una testata giornalistica internazionale di rilievo che ha parlato di questo gruppo di soloni.
Povera Italia.
Anche perchè avrebbero dovuto tradurlo anche in inglese e – forse sbaglio ed in tal caso chiedo scusa fin d’ora – non mi pare sia stato fatto.
Sor Silendo,
glielo consegnamo un bel tapiro ai membri del “Gruppo”?
Bourne
:)) io apprezzo il tentativo e, soprattutto, l’idea. Il principio, insomma.
Certo, il risultato è modesto.
Speriamo per il futuro.
Concordo con Silendo. Come minimo il documento doveva essere disponibile anche in inglese. Tuttavia la cosa non mi stupisce. Tutte le volte che devo fare un rapporto per il MAE lo devo scrivere in italiano perché l’inglese non tutti lo capiscono!!!! Sigh!
Ma stai scherzando vero ?????
Vuoi dire che al nostro Ministero degli Esteri hanno problemi a leggere l’inglese ????
No, purtroppo non sto scherzando…
Ohibò ! Nell’elenco dei commenti vedo una risposta di Felsina che però qui non c’è :O
E’ apparsa adesso
Felsina ma fammi capire meglio, cortesemente. Ti hanno chiesto in via ufficiale di scrivere solo in italiano ?
Scusa per la curiosità ma secondo me è una cosa talmente grave che mi lascia sbigottito.
Ho sempre pensato che almeno quella della Farnesina fosse una burocrazia internazionale :O
Io ho esperienze simili a quelle raccontate da Felsina.
Purtroppo non c’è molto da meravigliarsi.
E’ pur vero che le mie esperienze dirette con i diplomatici italiani sono vecchie di dieci anni esatti ma se chiedi a Vittorio vedrai cosa ti racconta.
Lo stesso Silendo può dirtene un altro paio.
Tornando al Rapporto oggetto di questo post, l’ho letto in questi giorni. L’impressione che ne ho ricavato è di una cosa fatta superficialmente. Quasi come se fosse stata fatta in fretta. Senza approndimento.
Mi dà molto fastidio proprio la superficialità di alcune nostre burocrazie, di alcuni nostri presunti esperti.
A prescindere dal Rapporto in questione noto che ogni volta che si tratta di formulare analisi strategiche i prodotti italiani sono quasi sempre caratterizzati da questi limiti.
Sarei curioso, ad esempio, di capire come ha realmente lavorato questo Gruppo. Con che metodologia. Con quale staff.
E’ un invito che rivolgo a Silendo.
Tu che puoi informarti prova a chiedere in giro. A scoprire un po’ il processo che ha portato a questo documento.
Lo stesso invito lo rivolgo a quell’utente che giorni fa è intervenuto su questo argomento.
Da quanto ho capito anche lui può informarci in merito.
Roberto
Scusate ma secondo me discutiamo su di una base errata.
Noi stiamo valutando questo Rapporto come se si trattasse di un documento strategico o di tipo accademico e scientifico o funzionale al processo decisionale (una sorta di NIE italiano dai).
Secondo me non è stato assolutamente fatto per questo. E’ un prodotto di marketing. Politico ed amministrativo.
Anche lo stesso linguaggio adoperato denota un’eccessiva semplificazione degli argomenti.
La firma:
Federico
Roberto appena mi libero un po’ sicuramente indagherò
Sì, Federico. Hai ragione.
Però, ragazzi, non bisogna neanche eccedere nelle critiche.
Indubbiamente abbiamo letto di meglio, lo sappiamo tutti ma c’è anche da dire che questo è stato il primo lavoro del genere fatto in Italia seguendo tali procedure.
Inoltre, come sottolinei tu Federico, il Rapporto è un prodotto “divulgativo” e non rivolto ai tecnici.
Una critica seria invece si deve fare all’attività di comunicazione della Farnesina. Se l’obiettivo era quello di informare i cittadini sulle questioni strategiche del Paese (cosa encomiabile!) sicuramente la strategia comunicativa adottata dal Ministero è stata pessima !!!
Cosa intendi Sil ?
D.
Ti spiego.


E’ almeno da 5/6 anni che i centri studio – ma anche molte Istituzioni – quando si tratta di diffondere un rapporto strategico di tipo previsionale o scenaristico ricorrono anche al Powerpoint.
Lo sai benissimo, Davide, che gli stessi tecnici ed esperti hanno poco tempo per leggere documenti lunghi ed articolati.
Figurati se lo fa il cittadino comune.
Non solo questo documento è stato presentato senza alcun powerpoint di accompagnamento (ed oramai i centri studi più avanzati in fatto di marketing di powerpoint ne fanno uscire spesso più di uno in affiancamento al rapporto principale) ma non contiene neanche una “sintesi decisionale” (o sommario esecutivo, chiamalo come ti pare) che, dimmi se sbaglio, è l’ABC in fatto di rapporti
Già solo questo indica una mancanza di professionalità o, almeno, una certa inesperienza.
Infine, Davide, quante notizie hai letto sull’uscita di questo Rapporto ???
E’ colpa dei giornalisti o forse è indice di “ridotte capacità comunicative” ?
Mah…
@ il Raffa: Sì, mi è stato chiesto ufficialmente. Ma non ti devi meravigliare. Sappiamo tutti che il MAE è composto da tecnici e da politici. Ovviamente i testi devono essere leggibili anche dai secondi…a buon intenditor…
Hai ragione Silendo. Non avevo pensato a questo aspetto.
Per Felsina: ah ok. Allora è meno grave di quello che avevo pensato.

Ero convinto che fosse incapacità dei nostri diplomatici.
A quella dei politici sono abituato, purtroppo….
Grazie per la risposta