Intermezzo musicale…

… gentilmente offerto dai miei ricordi.

Questa è la canzone dei miei 15 anni. E’ la canzone di 20 estati fa. Delle notti insonni per la troppa gioia e di tutto ciò che è bello quando si è ragazzi.


Questa è la canzone dell’estate dei miei vent’anni, delle Olimpiadi di Barcellona, delle ore passate in spiaggia ad abbrustolirsi tra un capitolo di Diritto Privato ed uno di Costituzionale Comparato.


Questa è la canzone dell’onore militare.
E’ la canzone dei compagni morti laggiù, dei loro funerali e del silenzio romano al passaggio dei loro feretri.
La canzone di chi ha sacrificato la vita per i propri ideali.


Questa è la canzone di una tv,  di un albero di Natale e di un telefilm.
Ma soprattutto, assieme a questa… 


… è la canzone di un sogno coltivato per tre, lunghi, anni e della sua realizzazione.  
Sono le canzoni di un viaggio dall’altra parte del mondo che mi cambiò la vita. Sono le canzoni di una notte d’estate nella baia di San Francisco, di una partita a beach volley a Manhattan Beach, di un viaggio a Sausalito ed una corsa verso Los Angeles.
E’ la canzone di un allenamento iniziato a casa mia e finito a 10.000 km di distanza. Forse è la canzone di tutto ciò che volevo essere e che non sono sicuro di essere diventato.

Questa è la canzone di quella stupenda vacanza alle Eolie.


Questa è la canzone delle prime, incredibili, notti romane. Di un appartamento vicino Porta Pia e della paura nella convinzione di essere comunque entrato a far parte di un’elite.


Questa, purtroppo, è la canzone del buio, della solitudine ed assieme a questa…


.. è la canzone di un dolore sordo e di una sofferenza come mai avrei pensato di poter provare.
E’ anche la canzone della stupidità. La mia stupidità.
Ma dato che toccare il fondo vuol dire anche, inevitabilmente, iniziare la risalita, queste canzone è diventata lentamente la canzone della vendetta. La mia vendetta.


Infine, questa è la canzone che conferma che dopo il buio torna sempre la luce, una luce abbagliante, tanto da rendere necessario abbassare la visiera…
E’ la canzone di un aereo che corre velocissimo, anche più di un tuono, tra Firenze e le Alpi, che ridiscende verso casa per "tuffarsi" nel blu del Mediterraneo.